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Codice Deontologico
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Organismo Unitario dell'Avvocatura Italiana

 

Ordine Avvocati Cosenza

Ministero Giustizia

CODICE DEONTOLOGICO

Lo Studio Legale dell'Avv. Giuseppe Magarò si impegna a rispettare il codice deontologico forense, in particolare l'art. 17 che si riporta integralmente di seguito:

Disciplinata l'apertura di siti internet e la consulenza on line

Cauta apertura alla pubblicità per gli avvocati

(Modifiche al codice deontologico forense 26.10.2002)

Il Consiglio Nazionale Forense ha dettato il 26 ottobre 2002 nuove regole deontologiche che gli avvocati devono osservare nello svolgimento dell’attività professionale mediante l’impiego dei moderni strumenti informatici nel rispetto della dignità e del decoro della professione e degli obblighi di segretezza e di riservatezza. In particolare, l’attenzione è stata rivolta all’apertura di siti internet e alla consulenza on line. Così è stato stabilito che è possibile fornire informazioni sull’attività professionale mediante l’apertura di siti web, purché propri dell’avvocato o di studi legali associati o di società di avvocati, nei limiti della informazione, previa segnalazione al Consiglio dell’ordine. Con riferimento ai siti già esistenti l’avvocato è tenuto a procedere alla segnalazione al Consiglio dell’ordine di appartenenza entro 120 giorni. È consentita, inoltre, l’utilizzazione della rete Internet e del sito web per l'offerta di consulenza, previa indicazione dei dati anagrafici, della partita iva e del consiglio dell’ordine di appartenenza. L’avvocato deve, altresì, impegnarsi espressamente al rispetto del codice deontologico, con la riproduzione del testo, ovvero con la precisazione dei modi o mezzi per consentirne il reperimento o la consultazione, nonché indicare le vigenti tariffe professionali per la determinazione dei corrispettivi. Resta, comunque, vietato l'utilizzo dei seguenti mezzi di divulgazione: i mezzi televisivi e radiofonici (televisione e radio); i giornali (quotidiani e periodici) e gli annunci pubblicitari in genere; i mezzi di divulgazione anomali e contrari al decoro (distribuzione di opuscoli o carta da lettere o volantini a collettività o a soggetti indeterminati, nelle cassette delle poste o attraverso depositi in luoghi pubblici o distribuzione in locali, o sotto i parabrezza delle auto, o negli ospedali, nelle carceri e simili, attraverso cartelloni pubblicitari, testimonial, e così via); le sponsorizzazioni; le telefonate di presentazione e le visite a domicilio non specificatamente richieste; l’utilizzazione di Internet per offerta di servizi e consulenze gratuite, in proprio o su siti di terzi. Inoltre, continua ad essere vietata, tra l'altro, l'indicazione dei nomi dei clienti; dei prezzi delle singole prestazioni (è vietato pubblicare l’annuncio che la prima consultazione è gratuita); le percentuali delle cause vinte o l’esaltazione dei meriti; il fatturato individuale o dello studio.

17.I) Quanto ai mezzi di informazione:

A) Devono ritenersi consentiti: - i mezzi ordinari (carta da lettere, biglietti da visita, targhe); - le brochures informative (opuscoli, circolari) inviate anche a mezzo posta a soggetti determinati (è da escludere la possibilità di proporre questionari o di consentire risposte prepagate); - gli annuari professionali, le rubriche, le riviste giuridiche, i repertori e i bollettini con informazioni giuridiche (ad es. con - l’aggiornamento delle leggi e della giurisprudenza); - i rapporti con la stampa (secondo quanto stabilito dall’articolo 18 del codice deontologico forense); - i siti web e le reti telematiche (Internet), purché propri dell’avvocato o di studi legali associati o di società di avvocati, nei limiti della informazione, e previa segnalazione al Consiglio dell’ordine. Con riferimento ai siti già esistenti l’avvocato è tenuto a procedere alla segnalazione al Consiglio dell’ordine di appartenenza entro 120 giorni.

B) Devono ritenersi vietati: - i mezzi televisivi e radiofonici (televisione e radio); - i giornali (quotidiani e periodici) e gli annunci pubblicitari in genere;
- i mezzi di divulgazione anomali e contrari al decoro (distribuzione di opuscoli o carta da lettere o volantini a collettività o a soggetti indeterminati, nelle cassette delle poste o attraverso depositi in luoghi pubblici o distribuzione in locali, o sotto i parabrezza delle auto, o negli ospedali, nelle carceri e simili, attraverso cartelloni pubblicitari, testimonial, e così via); - le sponsorizzazioni;
- le telefonate di presentazione e le visite a domicilio non specificatamente richieste; - l’utilizzazione di Internet per offerta di servizi e consulenze gratuite, in proprio o su siti di terzi.

C) Devono ritenersi consentiti se preventivamente approvati dal Consiglio dell’Ordine (in relazione alla modalità e finalità previste): - i seminari e i convegni organizzati direttamente dagli studi professionali.

17.II) Quanto ai contenuti della informazione:

A) Sono consentiti e possono essere indicati i seguenti dati: - i dati personali necessari (nomi, indirizzi, anche web, numeri di telefono e fax e indirizzi di posta elettronica, dati di nascita e di formazione del professionista, fotografie, lingue conosciute, articoli e libri pubblicati, attività didattica, onorificenze, e quant’altro relativo alla persona, limitatamente a ciò che attiene all’attività professionale esercitata); - le informazioni dello studio (composizione, nome dei fondatori anche defunti, attività prevalenti svolte, numero degli addetti, sedi secondarie, orari di apertura); - l’indicazione di un logo; - l'indicazione della certificazione di qualità (l'avvocato che intenda fare menzione di una certificazione di qualità deve depositare presso il Consiglio dell'ordine il giustificativo della certificazione in corso di validità e l'indicazione completa del certificatore e del campo di applicazione della certificazione ufficialmente riconosciuta dallo Stato).

B) È consentita inoltre l’utilizzazione della rete Internet e del sito web per l'offerta di consulenza, nel rispetto dei seguenti obblighi:
- indicazione dei dati anagrafici, Partita Iva e Consiglio dell’ordine di appartenenza; - impegno espressamente dichiarato al rispetto del codice deontologico, con la riproduzione del testo, ovvero con la precisazione dei modi o mezzi per consentirne il reperimento o la consultazione; - indicazione della persona responsabile; - specificazione degli estremi della eventuale polizza assicurativa, con copertura riferita anche alle prestazioni on-line e indicazione dei massimali; - indicazione delle vigenti tariffe professionali per la determinazione dei corrispettivi.

C) Devono ritenersi vietati:
- i dati che riguardano terze persone; - i nomi dei clienti (il divieto deve ritenersi sussistente anche con il consenso dei clienti); - le specializzazioni (salvo le specifiche ipotesi previste dalla legge); - i prezzi delle singole prestazioni (è vietato pubblicare l’annuncio che la prima consultazione è gratuita); - le percentuali delle cause vinte o l’esaltazione dei meriti; - il fatturato individuale o dello studio; - le promesse di recupero; - l’offerta comunque di servizi (in relazione a quanto disposto dall’articolo 19 del codice deontologico).
 

Il codice deontologico può essere scaricato integralmente dal seguente link.

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